Una camera grande, ma l'unica finestrella non del tutto apribile perché ostruita all'esterno da un grosso rampicante. La porta (a vetri) dà su una stradina comunque percorsa da gente, quindi devi scegliere tra la luce e la privacy ma in una catacomba. Apro uno dei due armadi e lo trovo puzzolente di muffa, con montagne di sabbia vulcanica all'interno. Una scala (perennemente polverosa nonostante per due volte in dieci giorni sia venuta la donna delle pulizie) conduce alla terrazza. Condivisa, ma con settori separati, concetto evidentemente poco chiaro. Siamo stati costretti, nell'ordine, a sentire chiasso di bambini in ore destinate al riposo; a interrompere involontariamente le effusioni di una coppia proprio nel nostro settore solo perché volevamo goderci il fresco della sera nella terrazza; a iniziare una trattativa (risolta grazie alla reception) per rientrare in possesso di uno stendibiancheria, visto che quello destinato a noi se lo sono preso misteriosi vicini. Le ragazze al ricevimento sono brave e disponibili, ma questo non compensa lo stile generale e la mediocrità della stanza assegnata. Dulcis in fundo: la luce che alle cinque del mattino filtra dalla cima della scala e arriva a picco su chi dorme. Ma soprattutto, l'inutile porta divisoria che ci ha simpaticamente fatto condividere rumori e ogni fiato dei vicini di camera. Prezzo sproporzionato.
Przetłumacz